La fuffa dei negazionisti del riscaldamento globale

La fuffa dei negazionisti del riscaldamento globale
Photo by Javier Miranda / Unsplash

Sono tra i negazionisti ai quali vorremmo dare la totale, assoluta ragione: quelli del cambiamento climatico. Dobbiamo sorbircerli, come il caldo crescente, anche in Italia.

Li riconoscete subito, sono quelli che condividono le solite frasi, ogni volta che si parla di temperature record in estate:"Ma è normale, ha sempre fatto caldo". Oppure nella variante che definisco "para-negazionista": il riscaldamento globale magari esiste pure, ma non è colpa dell'uomo. Anzi, è inevitabile, perché "abbiamo ad esempio avuto l'era glaciale". Il tutto ignorando che, le variazioni di temperature in ere passate, non sono avvenute nel corso di tre o quattro decenti, ma in periodi molto più lunghi.

Sì perché, purtroppo, di normale e già visto in ere passate, negli incrementi delle massime e delle minime degli ultimi 45 anni non c'è nulla. In particolare, ho raccolto dati dal 1980 al 2025, per i periodi di giugno e luglio e di dicembre-febbraio, proprio per negare la negazione del riscaldamento globale non solo costante ma anche drammaticamente rapida.

E sono dati incontrovertibili, anche proprio da un punto di vista meramente grafico: il costante decremento dei giorni di gelo, le temperature massime di Luglio che sono aumentate di 10 gradi dal 1980 ad oggi, ovvero in appena 40 anni, che contati in Paleoclimatologia sono l'equivalente di un battito d'ali.

Leggendo i grafici, anche solo da un punto di vista visivo, è chiarissimo l'andamento ed in particolare il cambiamento verso un clima decisamente più vicino a quello tropicale.

Come sempre, per gli iscritti alla newsletter, oltre al report grafico e testuale c'è anche un podcast audio di riassunto. Usate pure questo articolo ed i dati raccolti per provare a far ragionare chi, ancora oggi, nega evidenze che vorremmo poter negare anche noi.



Prima dei grafici e dei numeri, ricordiamo ai deliranti negazionisti che la comunità scientifica, al contrario di quanto dicono, non è affatto "divisa". Anzi, di recente la percentuale del 97% dei concordi alla causa antropica del cambiamento climatico è stata portata al 99%, quindi alla totalità degli scienziati e degli studiosi titolati ad esprimersi sul tema.

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